Il 7 agosto 1978 si scatenò il finimondo

Il canale colmo di detriti che hanno invaso la strada cantonale.

Il titolo riassume quanto accadde 44 anni dopo il “disastro” del 1924. Oltre ai danni, si contarono sette vittime nel Sopraceneri, ma nessuna in Vallemaggia. Il 1978 è ricordato come l’anno della grande alluvione. Le fotografie hanno immortalato attimi drammatici, in cui impavidi soccorritori riescono a mettere in salvo persone sorprese dalla furia delle acque. Due generazioni di valmaggesi possono raccontare la loro esperienza di quella notte. Le precipitazioni straordinarie di lunedì 7 agosto 1978 avevano gonfiato tutti i corsi d’acqua che scendevano dalla montagna, i quali strariparono e portarono a valle di tutto e di più, ingrossando la Maggia come non si era mai visto prima. Martedì 8 agosto 1978, alla luce del sole agli occhi degli abitanti di Someo si presentò uno scenario incredibile. Il Ri Grand aveva portato in paese sassi, tronchi, fango e materiale che fortunatamente avevano solamente danneggiato alcuni edifici, i cui abitanti avevano trovato accoglienza presso altre famiglie in luoghi sicuri la sera precedente, prima che si scatenasse il finimondo.

Il cimitero subì danni cospicui. La grande cappella della famiglia Perinoni fu demolita nel corso dei lavori di sistemazione. Nel 1924, chiesa e cimitero non furono toccati dal Disastro.

Le vie di comunicazione terrestri erano interrotte con tratti di strada portati via o coperti da enormi massi, fango e detriti. Le comunicazioni telefoniche erano interrotte; mancavano corrente e acqua potabile. La Maggia aveva devastato i territori che si estendono dalla strada cantonale fino al versante destro del fiume, collegato dalla passerella pedonale, rimasta incredibilmente intatta e ancora percorribile. I concetti di premunizione dai pericoli naturali erano ancora acerbi. A Someo, la mattina dell’8 agosto, la popolazione manifestava incredulità dinnanzi al paesaggio devastato, ma si percepivano comunque serenità e tranquillità. Soprattutto gli anziani del villaggio, memori del “Disastro” del 1924, senza indugio avevano constatato un bilancio ben diverso, ovvero nessuna vittima e gli edifici ancora al loro posto. Infatti, nel 1924 si contarono più morti nel solo villaggio di Someo di tutti quelli causati dall’alluvione del 1978.

Il cimitero subì danni cospicui. La grande cappella della famiglia Perinoni fu demolita nel corso dei lavori di sistemazione. Nel 1924, chiesa e cimitero non furono toccati dal Disastro.